
In Agape, il vetro non è solo una superficie da trattare, ma una sostanza da ascoltare. È un materiale che attraversa funzioni e categorie: specchio, parete, lavabo, filtro. Un elemento che non si lascia mai definire del tutto, ma che ogni volta, in ogni progetto, apre un dialogo nuovo tra luce e spazio, tra gesto e materia.
Con Massicci, il vetro smette di essere trasparenza e diventa volume. Progettato da Marco Zito, questo lavabo nasce dalla colata di vetro fuso in uno stampo, lasciato raffreddare lentamente fino a trovare la sua forma: una presenza densa, compatta, scolpita dal tempo e dalla temperatura.
Le superfici, irregolari e leggermente sfaccettate, non sono un effetto voluto, ma una conseguenza fisica del processo. Il vetro non è stato disegnato: è stato lasciato essere. Da questa essenzialità nasce un oggetto che, pur nella sua semplicità, cattura la luce e la trattiene, dialogando con lo spazio in modo ogni volta diverso.
Progetto, processo e materia
Massicci è il risultato di una ricerca lunga e paziente, condotta in stretta collaborazione tra il designer, l’azienda e il reparto tecnico. Una sfida che ha portato il vetro al limite delle sue possibilità, sempre con rispetto e attenzione. Non ci sono forzature, solo scelte condivise, anticipate, studiate con cura.
Ogni lavabo nasce da una massa di diciotto chili di vetro, fuso a oltre 1200 gradi e colato in uno stampo. Il raffreddamento è lento, calibrato: il vetro si ritira sulla superficie a contatto con lo stampo, creando leggere irregolarità che non vengono corrette. La superficie che ne risulta è viva, quasi martellata, mai identica. Un oggetto che non mente: ogni dettaglio rivela la sua origine.
Il nome è venuto da sé. Non è stato deciso, ma riconosciuto. Massicci descrive con precisione ciò che questo lavabo è: nella forma, nella sostanza, nel peso. Una parola diretta, che non cerca eufonie ma afferma una presenza.
Il vetro in Agape – Una ricerca nel tempo
Disegnato da Benedini Associati nel 2000 e prodotto fino al 2016, il lavabo 001 nasce dall’incollaggio preciso di lastre di vetro trasparente. Una composizione leggera, pensata per lasciar passare la luce e dialogare con lo spazio in punta di piedi.
Solid
Progettato da Diego Vencato e Marco Merendi nel 2014, Solid è uno specchio in vetro soffiato dalla presenza silenziosa. Gioca con l’opacità, la curvatura e i riflessi. Non riflette per intero, non restituisce tutto: trattiene solo ciò che serve, lasciando il resto fuori campo.